Un convegno per i 40 anni del Consorzio Cerv

Il consorzio di cooperative edilizie e lo studio Smart Land il 25 gennaio presenteranno il progetto per dare alloggi ai veneziani

Un “Modello Venezia” operativo, fattibile e concreto, che rinvenga e realizzi alloggi nella città storica per le famiglie veneziane.

Cerv, Consorzio di Cooperative Edilizie presenterà le sue proposte per Venezia il prossimo 25 gennaio in occasione del convegno per i suoi primi 40 anni di attività.

Si tratta di una sfida importante, cruciale per il futuro del Capoluogo veneto: investire nella città storica di Venezia per ricavare soluzioni abitative a misura delle esigenze e delle possibilità economiche delle giovani famiglie, dando così un importante contributo per invertire le tendenze in atto che vedono tale ambito spopolarsi di residenti e popolarsi di turisti mordi e fuggi.

«Questa sfida – spiega Claudio Pianegonda, presidente del Consorzio di Cooperative Edilizie Cerv – risponde alla mission che da sempre caratterizza le cooperative aderenti: realizzare case confortevoli, personalizzate ed economicamente sostenibili sviluppate a partire da valori della qualità architettonica, dell’efficienza energetica, della responsabilità e della reciprocità. Una sfida che risulta questa volta più difficile per il contesto nel quale intende svilupparsi».

Venezia: una città sempre più turistica e sempre meno abitata

Il contesto abitativo della città storica di Venezia sta diventando sempre più funzionale al turista e sempre meno adatto al cittadino veneziano, come dimostrano i numeri: ad oggi il 16% del patrimonio abitativo nella città storica è in mano al mercato turistico privato. Oltre seimila alloggi sono a disposizione su Airbnb: di questi l’82% consistono in intere abitazioni. Il fenomeno ha rilevato un incremento esponenziale negli anni tanto da registrare un aumento di oltre il 50% in un solo anno. Si tratta di alloggi sottratti alla residenza a favore del turismo economicamente più vantaggioso per i proprietari degli immobili, ma non solo. «Questo fenomeno – aggiunge Federico Della Puppa, Responsabile area Economia&Territorio di Smart Land srl, società di ricerca che sta realizzando gli studi relativi al progetto per conto del Cerv – si è ulteriormente aggravato con la perdita nella città storica degli elementi funzionali alla vita quotidiana. Negozi di souvenir e altre attività economiche funzionali al turismo di massa hanno sostituito servizi e attività di commercio di vicinato. I residenti si sono trovati sempre più marginalizzati e costretti, de facto, a reindirizzare le loro scelte di vita verso la terraferma».

I dati sui movimenti interni all’ambito storico rilevano chiaramente questa tendenza con oltre 4.000 residenti trasferiti negli ultimi dieci anni dalla città storica in altre parti del comune veneziano. Sempre nell’ultimo decennio i nuclei familiari sono diminuiti del 9%, sono aumentati i nuclei unipersonali (ad oggi sono ben il 52% del totale) e si è innalzata l’età media. «Un dato particolarmente allarmante – spiega Federico Della Puppa – è la riduzione degli abitanti tra i 25 e i 40 anni: chi in teoria dovrebbe rappresentare le nuove famiglie veneziane è invece calato negli ultimi dieci anni di 3.400 unità. Sono tutti indicatori che rilevano l’allarmante declino che la città storica sta registrano in termini di residenzialità attiva».

Dall’esperienza Cerv, un nuovo “Modello Venezia”

Cerv ha deciso di impegnarsi nei prossimi anni, confidando nella collaborazione con l’Amministrazione pubblica, per invertire questa ferale tendenza e creare occasioni per riportare i veneziani e le giovani famiglie nella città storica di Venezia.

Per fare questo a fine gennaio verrà presentato uno studio affidato alla società Smart Land, un “modello Venezia” che si basa sia su una profonda conoscenza della città lagunare, sia dalle esperienze maturate dal mondo cooperativo in contesti connotati dalle stesse difficoltà.

Il “modello Venezia” tiene conto delle specifiche esigenze per la residenzialità che il Capoluogo veneto richiede, prime tra tutti l’accessibilità della casa attraverso prezzi e canoni più agevolati degli immobili, con servizi correlati funzionali a consentire lo svolgimento delle attività quotidiane e con una qualità edilizia in linea con le esigenze di riduzione dei consumi energetici e di maggiore comfort abitativo.

Il “modello” si basa anche sui successi che le “cooperative edilizie” hanno ottenuto nella città di Zurigo, ma anche – proprio con il Cerv – a Cortina d’Ampezzo, dove in collaborazione con l’amministrazione pubblica alcune Cooperative del Consorzio hanno potuto realizzare abitazioni per cittadini ampezzani, permettendo loro di restare o di ritornare nel loro Comune di origine a un costo ragionevole, ben quattro o cinque volte inferiore ai prezzi del mercato libero.

«Vorremmo realizzare un progetto concreto, iniziando da un gruppo di nuovi alloggi da destinare ai veneziani – promette Pianegonda – in una delle aree disponibili che il nostro studio sta mappando e che presenteremo alla città il 25 gennaio 2019. Il nostro non è che un punto di partenza».