La casa è il nostro rifugio per eccellenza. Lo spazio totalmente “nostro” dove riposare, starsene con i propri cari e coltivare le proprie passioni indisturbati. In nessun posto ci si sente più sicuri che a casa. Eppure, ogni anno, in Italia, moltissime sono le vittime di incidenti domestici. Sinistri evitabili, a volte banali, ma con ripercussioni molto gravi per chi ne è coinvolto.

Come prevenire gli incidenti domestici? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Cinquina, ingegnere, collaboratore del Consorzio Cerv ed esperto di sicurezza.

 

Esistono purtroppo moltissime cause di infortuni domestici. Quali avvengono più spesso?

 

 

Gli infortuni domestici che avvengono con più frequenza possono essere correlati a:

  • Scivolamento o inciampo su pavimenti sconnessi o bagnati;
  • Caduta da scale a pioli, scalette o sedie impropriamente utilizzate per attività in altezza;
  • Fulminazione per uso di attrezzature elettriche difettose o per presenza di impianti non a norma o privi della necessaria manutenzione;
  • Ustioni per contatto con liquidi o recipienti ad elevata temperatura;
  • Ustioni conseguenti a principio di incendio (tipicamente in cucina);
  • Ferite da uso scorretto di utensili da taglio (coltelli da cucina – forbici ecc.);
  • Soffocamento, infortuni da scoppio o avvelenamento da sostanze gassose (tipicamente per fughe di gas o difettoso funzionamento di stufe);
  • Esplosioni per fughe di gas con formazione di miscele esplosive;
  • Contatto con sostanze chimiche pericolose durante attività di pulizia;
  • Avvelenamento per incauta assunzione di sostanze chimiche pericolose;
  • Caduta di oggetti dall’alto, per esempio soprammobili o libri da scaffali elevati.

 

Ci può dare un po’ di cifre sul fenomeno?

Le stime più recenti indicano che il numero di infortuni domestici in Italia ogni anno sia fra i tre e i quattro milioni. L’Istat parlava di tre milioni e duecentomila, altre stime invece arrivavano, forse esagerando, a quattro milioni e mezzo.

Gli infortuni domestici sono di gran lunga più numerosi rispetto a quelli sul lavoro. L’Inail, che ha pubblicato i suoi dati a metà luglio, ci riporta come nel 2016 si siano verificati 412 mila infortuni sul lavoro: un decimo di quelli in casa.

 

Qual è la stanza più pericolosa della casa? Insomma… dove dobbiamo prestare ancora più attenzione?

Sicuramente la più pericolosa è la cucina per la presenza dei fornelli (soprattutto se alimentati a gas), l’utilizzo di coltelli, altre attrezzature ed elettrodomestici potenzialmente pericolosi e prodotti per la detergenza.

Anche il bagno è un locale a rischio: un tempo, quando nelle case si installavano principalmente le vasche da bagno, c’erano però molti più infortuni da scivolamento. La doccia, invece, decisamente più utilizzata, è certamente meno rischiosa.

 

Cosa cambia tra abitare al piano terra e stare invece ai piani superiori?

 

 

L’unica, a mio avviso, apprezzabile differenza è legata al rischio di scivolamento lungo le scale interne del fabbricato o di caduta da un balcone. Se parliamo di scale per passare da un piano all’altro, scala condominiale o interne. Bisogna evitare che il pavimento sia sconnesso, o che saltino le piastrelle. Un pavimento lesionato è un pavimento che fa cadere le persone: ricordiamolo. Anche i gradini dovrebbero poter contare su dimensioni normalizzate. Dipende poi molto dal tipo di scala: è più facile scivolare sulle scale a chiocciola in legno che su scale di granito con due rampe a destra e a sinistra.

Chi abita ai piani superiori usa anche l’ascensore. Pochi sono privati, quasi tutti sono condominiali. Per questi impianti sono necessari manutenzioni e controlli periodici: un ascensore controllato e manutenuto è una macchina sicura.

 

I rischi collegati alla presenza di gas Radon cambiano tra piano terra e primo piano?

Nella stragrande maggioranza dei casi non c’è alcuna differenza. Questo rischio, però, presente solo in determinate zone, non impatta sugli aspetti di natura infortunistica. Proprio con la presenza dei campi elettromagnetici, dipende dalle zone e non dagli edifici.

 

Molte delle vittime degli infortuni domestici sono bambini. Esiste un modo per limitare i pericoli?

 

 

Basta il buon senso. Alcune regole che possiamo suggerire sono:

  • Non lasciare alla loro portata prodotti pericolosi (in particolare quelli che riportano sulla confezione la simbologia con rombo rosso su campo bianco e pittogramma nero), usati per detergenza o quali insetticidi anche tutti i medicinali e le eventuali armi da fuoco;
  • Sedie e altro sui poggioli e/o in prossimità dei davanzali delle finestre;
  • Fare attenzione in prossimità fornelli accesi;
  • Non rendere accessibili attrezzi taglienti;
  • Assicurare la sorveglianza adeguata per evitare che si arrampichino su mobili, armadi, librerie ad altezze superiori a 30 – 40 cm.

 

Come ci aiuta la tecnologia ad impedire gli incidenti domestici?

 

 

Prima di tutto dobbiamo far sì che la tecnologia funzioni: per questo bisogna utilizzare attrezzature a norma, seguendo fedelmente le istruzioni riportate nel libretto di uso e manutenzione. Poi, vanno messi a norma e ammodernati gli impianti domestici (impianto elettrico, impianto di condizionamento, impianto idro-sanitario). Gli impianti e le attrezzature più moderne garantiscono livelli di sicurezza intrinseca decisamente più elevati di quelli realizzati anche solo dieci o vent’anni fa.

 

Ci può dare tre regole per ridurre considerevolmente la possibilità di infortunio?

Una regola generale riguarda i bambini, infatti bisogna assicurare un adeguato controllo su di loro vigilando – nei limiti delle possibilità – perché non si espongano a pericoli. Inoltre suggerisco di:

  1. Sottoporre caldaie e impianti ai controlli periodici indicati dal costruttore e, talvolta, prescritti a norma di legge, eliminando impianti a gas di dubbia efficienza;
  2. Evitare di effettuare personalmente lavori di manutenzione o riparazione per i quali non si adeguatamente competenti e attrezzati, affidandoli a soggetti professionalmente qualificati;
  3. Porre attenzione ai prodotti pericolosi utilizzati in casa (quelli indicati dai simboli con rombo rosso al cui interno sono presenti pittogrammi neri su campo bianco), applicando le istruzioni del produttore, a tale riguardo, è buona pratica consultare la scheda di sicurezza del prodotto (si trova di solito sul sito internet del produttore), ricavandone informazione sui dispositivi di protezione individuale da utilizzare e istruzioni su come intervenire in caso di accidentale contatto o assunzione.