“IL FUTURO È NELLE CITTÀ: ABBATTIMENTI E RICOSTRUZIONI PER LA RIGENERAZIONE URBANA. SERVE UNA LEGGE”
La proposta di Claudio Pianegonda, presidente del Consorzio Cerv: “In campo per riqualificare i quartieri delle città venete”.
Anche se alcune leggi favoriscono restauri e ricostruzioni, manca ancora una legge organica per modernizzare il patrimonio abitativo.
Un ruolo importante può essere giocato dal mondo della cooperazione.

«Le opportunità del futuro sono nelle città. È qui, secondo tutti gli studiosi, che l’umanità giocherà la sua partita. Per questo, bisogna mettere un argine allo spopolamento dei centri urbani, combattere il consumo di suolo nelle periferie e nell’hinterland e dare ai nostri quartieri inadeguati nuovi standard di qualità. La parola magica è rigenerazione urbana». Claudio Pianegonda, presidente del consorzio di cooperative edilizie Cerv e presidente di Confcooperative Habitat Veneto, rilancia la causa per la rigenerazione delle città, una sfida che dovrà vedere coinvolto pubblico, privato, impresa e associazionismo.

«In Veneto le città perdono abitanti. Il motivo è che i prezzi delle case sono molto alti rispetto ad un’offerta di qualità inadeguata rispetto a ciò che oggi si vuole da un’abitazione. Il risultato è una crescita a dismisura nelle periferie e nei Comuni contermini di “zone dormitorio”. I problemi sono moltissimi sia per la viabilità che per la distribuzione dei servizi, proprio mentre nelle città chiudono asili e scuole in virtù di una popolazione sempre più anziana».

Di fronte a questo scenario il consorzio Cerv si è lanciato in un’operazione di reperimento di immobili obsoleti e fatiscenti, specie nelle periferie cittadine, per la demolizione o ricostruzione oppure per restauri secondo le ultime normative in materia di sicurezza statica e di risparmio energetico.

Alcune leggi facilitano progetti come questo: «La legge regionale “Veneto 2050. Politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio”, varata il 4 aprile 2019, offre incentivi urbanistici con bonus volumetrici e combatte il consumo di suolo. Il decreto crescita del 30 aprile, invece, favorisce chi si impegna ad acquistare – entro il 2021 – immobili per poi ristrutturarli, con tasse di registro, catastale e ipotecaria fisse a 200 euro ciascuna, contro il 9% sull’intero prezzo di acquisto in campo precedentemente». Non solo, con il decreto crescita c’è una novità anche per quanto riguarda il sisma bonus: «L’applicazione è estesa anche alle zone sismiche 2 e 3: in Veneto il 75% dei Comuni insistono su aree così classificate. In questo modo, chi ristruttura o ricostruisce immobili facendo diminuire la loro pericolosità sismica, può contare su detrazioni d’imposta fino a 81 mila e 500 euro in cinque anni».

Assist importanti che vanno nella giusta direzione. Ma si deve fare di più: «Anche se la fiscalità e l’urbanistica hanno fatto dei passi avanti, manca ancora una precisa volontà di legge che favorisca in modo organico la rigenerazione delle città. L’attuale impianto legislativo permette che piccolissimi proprietari possano bloccare operazioni di largo respiro: basti vedere come l’acquisizione degli immobili in via Anelli sia durata addirittura dodici anni, e solo perché è intervenuto il Comune con il suo potere e con la previsione di realizzare un’opera pubblica come la nuova questura».

Le istituzioni non potranno fare tutto da sole: «Sarà fondamentale il coinvolgimento dell’associazionismo, dei professionisti come ingegneri e architetti e l’inventiva degli studenti e del mondo accademico per offrire alle città venete una visione per il futuro, specialmente dando nuova vita alle aree degradate. Ogni percorso dovrà vedere il ruolo attivo di una cittadinanza attenta e propositiva».

Un ruolo decisivo sarà giocato dai singoli inquilini e proprietari che il Cerv sta già raggiungendo con campagne sui social e tramite volantini consegnati casa per casa: «Attraverso il dialogo con cittadini e operatori del settore – promette Pianegonda – potremo intervenire nel rispetto dell’ambiente e delle persone: abitare in case confortevoli e moderne migliora la qualità della vita. In tanti casi potrà venire impiegato il modello delle cooperative di abitazione formate da soci proprietari delle case».