L’inverno sta arrivando. In molte zone del nostro Veneto, soprattutto quelle afferenti all’arco alpino, una delle modalità più convenienti e pratiche per scaldare casa è anche quella più naturale. Ardere legna in una stufa.

Dato che tra poche settimane le stufe torneranno ad accendersi, forse è il caso di ragionare sul loro funzionamento, sulla loro efficienza e sulla loro sicurezza. Ne abbiamo parlato con Sabrina Zardini della Zardini Stufe snc, rinomata azienda di Cortina d’Ampezzo che ha installato delle stufe all’interno degli alloggi realizzati a Cortina da due cooperative del Consorzio Cerv.

 

Come si pulisce e quanto spesso conviene pulire una stufa a legna in casa?

Per risponderle, faccio riferimento alla norma UNI 10683, che regola la manutenzione di tutte le stufe. La norma prescrive una pulizia ogni quattro anni. Ovviamente, il combustibile che viene consumato nella stufa influisce molto su questo intervallo di tempo, per questo, con le stufe nuove, è opportuno un controllo dopo il primo anno di utilizzo per verificare lo stato della stufa, ed eventualmente suggerire ogni quanto conviene intervenire per una pulizia ottimale.

Perché è così importante una manutenzione e una pulizia costante delle canne fumarie? Ogni quanto è necessaria?

La pulizia della canna fumaria è fondamentale in primis per la sicurezza, e poi, di conseguenza per una buona resa termica della stufa. La rimozione della fuliggine previene l’autocombustione della stessa all’interno della canna fumaria ed elimina, in un impianto realizzato a regola d’arte, la possibilità di danni alle strutture, cioè lo scoppio degli incendi. Per questo, la canna fumaria va fatta pulire una volta ogni anno.

Prima ci ha detto che la scelta dei combustibili può rendere necessaria la pulizia della stufa più frequente. Perché è così importante scegliere i combustibili giusti? Cosa non si può proprio bruciare? È vero che alcuni comuni impediscono il consumo di determinati legnami?

La scelta del combustibile è importante per la resa ottimale della stufa e per la durata di tutto l’impianto fumario, stufa e canna fumaria compresa.

L’umidità massima della legna da bruciare è del 16%, oltre a questo valore si creano sostanze catramose che possono creare gravi danni. La pezzatura e il tipo di combustibile è sempre specificato dal costruttore e tali indicazioni vanno scrupolosamente seguite.

Ricordo che la stufa non è un inceneritore e quindi va bruciata solo legna.

Per quanto riguarda i legnami consentiti, l’elenco va richiesto al comune dove è posta la stufa.

Quali sono i requisiti che devono avere le canne fumarie, e quali sono anche quelli richiesti a chi le installa e le controlla?

I requisiti necessari per le canne fumarie sono la marcatura CE, la targa fumi (che permette a noi installatori di conoscerne le caratteristiche tecniche) e i suoi possibili utilizzi, ossia:

  • Temperatura massima di esercizio.
  • Funzionamento a pressione (caldaie).
  • Funzionamento a depressione (stufe).
  • Distanza di sicurezza da materiali infiammabili.

L’installatore deve essere abilitato secondo il DM 37-08, Lettera C. Chi fa questo mestiere deve ovviamente sottoporsi a continui aggiornamenti e manifestare tanta passione.

Dopo questi preziosi contributi, a partire dalla vostra esperienza, vi chiediamo tre consigli per chi sta meditando di installare una stufa nella sua casa nuova o in una casa già esistente.

Consigliamo un corretto posizionamento della stufa, la scelta della canna fumaria e una progettazione accurata dell’impianto.

Il corretto posizionamento della stufa

La collocazione ideale prevede la stufa predisposta al centro dell’appartamento, prevalentemente nella zona soggiorno-pranzo e secondariamente nei locali cucina e corridoio-ingresso con riscaldamento per radiazione diretta, mentre alla zona notte provvede il calore convettivo formato dalle masse d’aria calda in movimento.

Si ottiene così, in situazioni ottimali di isolamento termico con una bassa dispersione calorica, un riscaldamento bilanciato sul 60-70%, ovvero 20-22°C per i locali giorno e la percentuale restante 30-40% per la zona notte che farà raggiungere agevolmente i 15-16°.

Chiaramente bisogna conoscere bene il fabbisogno energetico della propria abitazione, cioè i KW necessari per riscaldarla tutta o in parte.

La scelta della canna fumaria

È fondamentale investire nella sicurezza, cioè costruire la canna fumaria rispettando accuratamente le normative vigenti.

Una progettazione accurata della stufa

La stufa va dimensionata e progettata in funzione anche della canna fumaria: il circuito fumi va calcolato in funzione del condotto di evacuazione per garantire un rendimento termico di oltre l’80% e relativi bassi consumi di combustibile nel rispetto dell’ambiente.

La stufa deve essere certificata secondo le normative vigenti.