L’alloggio che vuoi comprare è sicuro? Il collaudo statico: un documento che non dovrebbe mancare

Non sempre l’usato è sicuro.

Può capitare – e purtroppo non capita di rado – che dietro occasioni commerciali irripetibili, villettine rustiche a prezzo stracciato, appartamenti in edifici costruiti in determinate epoche, si nascondano dei seri problemi di staticità che potrebbero rivelarsi un pericolo per chi le andrà ad abitare o che comportino l’esecuzione di lavori di consolidamento statico non previsti.

Esistono certificazioni che possano rassicurarci sullo stato di sicurezza di un edificio da acquistare? Ce lo spiega l’architetto Claudio Pianegonda, presidente del CERV: «Chi vive in città e non lavora all’aperto trascorre l’80% del suo tempo all’interno degli edifici. Questo vuol dire che la sicurezza statica degli edifici è molto importante. Su questo punto prima di tutto va detto che gli edifici nuovi e ben costruiti hanno un livello di sicurezza statica pressoché assoluto. Per gli altri è importante capire le modalità costruttive, conoscere l’epoca di costruzione e sapere se, successivamente, sono stati fatti eventuali lavori di ampliamento o di sopraelevazione o di consolidamento». Il presidente del Cerv nota il paradosso della legge italiana: «Per l’acquisto di un qualsiasi elettrodomestico ci viene consegnato un libretto d’uso e manutenzione, mentre se si acquista una casa non c’è il libretto del fabbricato. Dell’esistenza o meno del collaudo statico non viene chiesto di farne menzione negli atti di compravendita e neppure nei contratti di locazione, cosa invece obbligatoria per la conformità o meno degli impianti e per l’attestato di prestazione energetica. Allora, come informazione e anche documentazione, è perlomeno importante venire a conoscenza se per quella costruzione sia stato fatto o meno il collaudo statico, che viene rilasciato da un ingegnere o da un architetto che non ha partecipato alla costruzione, con più di dieci anni di esperienza, dopo aver verificato l’effettiva tenuta delle strutture. La presenza del collaudo statico, presuppone infatti l’esistenza di una pratica con i calcoli e i disegni delle strutture portanti e questo è importante perché vuol dire che per quella costruzione vi sono stati dei professionisti abilitati che hanno progettato, seguito e controllato i lavori di costruzione».

Pianegonda prosegue ricordando gli obblighi del costruttore nel caso di vendita di immobili di nuova costruzione, che non riguardano in alcun modo chi vende case vecchie o appartamenti usati:  «Dal 2004 in poi, oltre al collaudo statico, la legge obbliga i costruttori ad accendere una polizza fideiussoria, che le società di assicurazione rilasciano, dopo aver controllato i calcoli, i progetti strutturali e le prove geologiche sul terreno, per coprire i costi per eventuali danni gravi che dovessero avvenire nei fabbricati nei successivi dieci anni dalla loro ultimazione. Per gli edifici con più di 30 o 40 anni, come per le auto – secondo Pianegonda – sarebbe quindi necessario che il legislatore prevedesse una “revisione” da parte di un tecnico calcolatore che ne attesti la conformità e che ne evidenzi le eventuali prescrizioni e indirizzi ai quali i proprietari dovranno attenersi nei lavori di ristrutturazione». «Su questo punto – aggiunge Pianegonda – va detto che le nuove norme tecniche per le costruzioni, recentemente votate a larga maggioranza dall’assemblea del consiglio superiore dei lavori pubblici e che entreranno in vigore fra circa un anno, hanno ridotto i coefficienti per le azioni sugli edifici esistenti in quanto, in molte situazioni risulta difficile dare la stessa sicurezza agli edifici esistenti rispetto a quelli di nuova costruzione».

Pianegonda fa presente infine un particolare non da poco per chi, in cerca di usato, intende poi “metterci mano”: «Acquistare una singola villetta o un appartamento in un condominio è molto diverso: nel primo caso chi compera può intervenire come vuole, nel secondo, invece, anche per effettuare dei piccoli lavori di consolidamento dovrà trovare l’accordo tra tutti i condomini, cosa quasi sempre impossibile soprattutto se l’edificio è abitato».