È l’ultimo elemento della casa a venire costruito, ma senza di esso tutta la casa non avrebbe senso. Stiamo parlando del tetto, fondamentale per proteggere dalle intemperie, per isolare un’abitazione dal punto di vista tecnico, renderla sicura e permetterle di resistere a lungo.

Una volta però sul tetto c’erano solo l’antenna e il camino, oggi, invece, ci sono anche gli impianti fotovoltaici, quelli del solare termico, l’antenna parabolica etc… Questo comporta che sui tetti delle case salgono più spesso operai e tecnici di ogni sorta. E ora, con le nuove normative, sulla sicurezza non si scherza più. Ne abbiamo parlato con l’architetto Daniele Raffaelli, presidente della Cooperativa La Traccia.

Architetto Raffaelli, di che cosa bisogna tener conto quando parliamo di tetto?

Le normative nazionali sui lavori e sulla sicurezza si sono fatte più stringenti. Esiste anche una norma a livello regionale che è ben precisa su questo. Il motivo è chiaro: la gran parte degli incidenti – anche mortali – che si verificano nel campo dell’edilizia e delle manutenzioni avvengono proprio per lavori eseguiti sui tetti.

Il punto fondamentale della nuova normativa prevede l’obbligo di installare nelle case nuove o in quelle che vengono restaurate degli apprestamenti fissi sul tetto, come una linea vita, e sistemi di accesso sicuri.

Che cos’è una linea vita?

È una fune in acciaio assicurata alla struttura del tetto attraverso una serie di ganci, sulla quale chi effettua delle operazioni sul tetto può legarsi. Su questa fune sono anche presenti dei dissipatori di energia, per impedire “l’effetto strappo” in caso di caduta e ammortizzare il contraccolpo.

E le vecchie impalcature?

Spesso è difficile posarle, a volte manca lo spazio sufficiente, ed è comunque sempre costoso. Sarebbe folle installare ogni volta un’impalcatura solo per cambiare un’antenna. Per questo è meglio realizzare subito una linea vita che garantirà la sicurezza di chi lavorerà sui tetti anche per tutti gli interventi futuri.

E se facciamo finta di niente?

Si possono passare dei guai. Se un operaio si fa male, a risponderne penalmente non sono solo i loro datori di lavoro, ma anche i proprietari della casa. Senza considerare le conseguenze penali, ci si trova a dover avere sulla coscienza per tutta la vita la sorte di una persona.

Oltre alla manutenzione degli impianti, che cosa possiamo fare sul tetto?

Ogni anno si può verificare lo stato del tetto anche con una ricognizione visiva. Da verificare lo stato delle grondaie e se ci sono dentro foglie che le intasano, se ci sono dei camini pericolanti e se le tegole – o i coppi – si siano mossi. Per fare questa verifica annuale in tutta sicurezza e con la massima serenità non si può prescindere dalla linea vita.

Come stanno cambiando i tetti?

L’edilizia sta cercando sempre più di ottimizzare gli spazi, e dunque anche il tetto diventa sempre più elaborato e tecnologico. Anche nella pianura veneta si fa sempre più ricorso al legno, un elemento naturale prezioso che ha grandi pregi anche dal punto di vista estetico nel caso di utilizzo dei piani “sottotetto” e/o mansarde.