Estate. Arriva il caldo. Dopo l’estate piovosa e fresca del 2014, secondo i meteorologi ci attendono settimane di afa record. A rischio, in modo particolare, i più anziani e i più piccoli… Che fare, per garantirci a casa nostra dei buoni livelli di comfort?

Lo abbiamo domandato all’architetto Stefano Martignago del Consorzio di Cooperative Edilizie Cerv.

Stefano, lo chiamano “caldo killer”. Come possiamo difenderci da esso dentro casa nostra?

Prima di tutto, è importante fare attenzione a come apriamo e chiudiamo porte e finestre, sia per quanto riguarda la luce che l’areazione. È importante sfruttare i riscontri d’aria nelle ore fresche della giornata, come la mattina presto o in tarda serata. Evitiamo di tenere i condizionatori accesi di notte, questo sia perché l’energia di giorno costa un po’ meno se abbiamo dei pannelli fotovoltatici attivi, ma anche perché di notte è meglio far sì che la nostra casa esegua un ricambio naturale dell’aria lasciando le finestre aperte o, dove non sia possibile, socchiuse.

C’è qualcosa a cui di solito non prestiamo attenzione ma che potrebbe essere molto importante nella lotta al caldo?

Sì: la cucina. Non ci badiamo, ma le fiamme accese in cucina producono molto calore che può incidere pesantemente sulla temperatura di casa. Per questo, è raccomandabile tenere chiusa la porta della cucina mentre si fa da mangiare, e, addirittura, valutare se non sia il caso di ridurre l’utilizzo dei fornelli. Inoltre, sarebbe importante, dove vi siano le condizioni, installare sistemi di ombreggiamento per finestre, terrazzi e poggioli.

Condizionatori. Molti, proprio in queste settimane, procedono ad acquistarne uno o a sostituire quello vecchio. Nel comprarlo, a cosa bisogna prestare attenzione?

Ci sono quattro requisiti. Il primo l’efficienza del climatizzatore, indicato con delle lettere che vanno dalla D (la classe più bassa) ad A + + + (l’efficienza maggiore). Il secondo aspetto è la potenza termica, che può variare da 100 a 250 BTU/m3 di volume da raffrescare: ovviamente un locale sottotetto avrà bisogno di una potenza maggiore rispetto a un appartamento in altra zona, e dunque di un condizionatore più potente. Il terzo requisito la silenziosità, che deve essere inferiore a 30 decibel. Infine, bisogna fare attenzione alla sua pulizia e manutenzione in particolare dei filtri interni, in modo che non si annidino acari nocivi.

Cosa sta facendo l’edilizia per impedire, nelle nuove case, gli effetti del caldo eccessivo?

Seguendo le norme europee per contenere le emissioni nocive, si sta cercando sempre più di realizzare case che sprechino meno energia. Oltre a creare involucri degli edifici meno disperdenti, si stanno sviluppando sistemi “ibridi” capaci, con un unico impianto, di riscaldare casa, raffrescarla, fornire acqua sanitaria e persino deumidificare gli ambienti utilizzando sistemi con pompa di calore, abbinati a caldaie a condensazione o pannelli solari per la produzione di acqua calda. A regolare tutto il sistema ci pensa un piccolo computer, che monitora l’abitazione e automaticamente sceglie che impianti attivare.

Estate è anche tempo di temporali improvvisi che possono fare danni giganteschi. Come possiamo premunirci da questi rischi?

Purtroppo, se si vuole essere completamente al sicuro da eventi atmosferici di particolare intensità, come grandine, allagamenti o addirittura incendi conviene sottoscrivere una buona assicurazione. Se si hanno interrati è necessario munirsi di un impianto di risollevamento delle acque meteoriche ed effettuarci manutenzioni periodiche. Meglio poi assicurarci che gli scarichi siano sufficienti e non si intasino con foglie o sporcizia.

L’estate è però anche la stagione più bella di tutte: il freddo è un lontano ricordo. Si può sfruttare a pieno la luce, il calore e l’energia del sole?

Il sole è certamente la fonte di energia rinnovabile per eccellenza, può essere sfruttato per via diretta attraverso l’irraggiamento della casa e delle sue stanze durante i mesi più freddi, anche attraverso una corretta progettazione dell’orientamento dell’abitazione e delle sue soluzioni architettoniche. Ulteriore modalità è quella per via indiretta attraverso la produzione di acqua calda per il riscaldamento o per i servizi sanitari attraverso gli impianti solari, o attraverso la produzione di energia elettrica attraverso gli impianti fotovoltaici.

Stanno facendo passi da gigante le tecnologie che permetteranno di immagazzinare l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici per rilasciarla di notte o durante i mesi più bui. A che punto siamo con queste tecniche? Come cambieranno le nostre case del futuro?

Il problema più grave, oggi, è che possiamo con il sole produrre energia in grande quantità di giorno, ma questa non ci permette di soddisfare i bisogni notturni delle nostre abitazioni. I sistemi di accumulo dell’energia elettrica per uso domestico potranno certamente potenziare in maniera esponenziale l’utilizzo dell’energia solare: ad oggi sono in avanzata fase di studio e di sperimentazione alcuni prototipi di accumulatori che promettono molto bene, rimangono però ad oggi molto costosi e con dei tempi di ammortamento molto lunghi.

Il momento in cui potremo installare questi sistemi nelle nostre case, fortunatamente, non sembra poi essere così lontano!